Verso il Natale 2016: la pasta fresca

Cari amici di CDA eccoci con un nuovo appuntamento dedicato a Verso il Natale 2016, alla scoperta delle specialità gastronomiche che non possono mai mancare in un cesto delle feste.

Sono diverse i prodotti alimentari, ideali per comporre un cesto natalizio, che vi abbiamo già presentato (pandoro, panettone, torrone, lenticchie, cotechino) ma non possiamo certo dimenticare la regina delle nostre tavole, l’alimento che ci accompagna giorno per giorno, per tutto l’anno e che, in vista del Natale e del Capodanno può trovare una dimensione nuova, più elaborata e più adatta al menù delle feste. Parliamo naturalmente della pasta fresca, semplice o ripiena, condita con sughi magari un po’ più elaborati del normale.

La storia della pasta fresca

La pasta fresca, intesa come impasto di acqua e farina o semola suddiviso in forme regolari, ha origini antichissime e diversificate. Era presente già in epoche remote, un po’ in tutte le culture, dall’estremo oriente fino all’area mediterranea, ma è nella penisola italica che ha avuto maggior diffusione e sviluppo, tanto da diventare il piatto nazionale del nostro Paese, conosciuto ed esportato in tutto il mondo.

Solo nel medioevo è stato introdotto il metodo di cottura tramite bollitura in acqua, prima di allora infatti le “lagane” (l’antico nome delle lasagne) venivano cotte al forno. Sono nate così le paste forate (maccheroni, bucatini, penne), le paste ripiene (tortellini, ravioli, agnolotti) e, soprattutto nel nord Italia, la pasta fresca all’uovo, tutti formati che ci hanno accompagnato attraverso la storia e che sono arrivati, praticamente invariati, fino ai giorni nostri.

La ricetta tipica della pasta fresca

Il procedimento di preparazione della pasta fresca è molto semplice e gli ingredienti necessari sono davvero pochi:

  • farina di grano duro o semola
  • acqua
  • sale
  • eventualmente uova.

Gli ingredienti vanno lavorati sulla spianatoia, partendo dalla farina disposta “a fontana” e aggiungendo i liquidi un po’ alla volta, oppure con una macchina impastatrice.

L’impasto deve risultare omogeneo e sufficientemente elastico da poter essere steso, col mattarello o con l’apposita macchina, in una sfoglia abbastanza sottile. Questa verrà poi tagliata nel formato desiderato o utilizzata per contenere un ripieno che varia, da nord a sud, a seconda delle tradizioni regionali e che può essere fatto con carne, pesce, ricotta, spinaci, bietole, prosciutto, zucca, e tanto altro.

Diverso sarà ovviamente anche il condimento, che andrà abbinato al formato di pasta e all’eventuale ripieno (burro versato, ragù di carne o di verdure, salsa di funghi, pomodoro e basilico, pesto, le possibilità e gli abbinamenti sono praticamente infiniti e la pasta fresca, asciutta o in brodo sarà sicuramente un successo.

Perché un buon piatto di pasta, magari accompagnato da un ottimo vino, mette d’accordo tutta la famiglia e rende più piacevole la convivialità. E l’atmosfera delle feste sarà indimenticabile.