Verso il Natale 2016: la mostarda

Il Natale 2016 si avvicina sempre di più ed è già tempo di iniziare a pensare ai prodotti gastronomici che andranno a comporre i cesti delle feste natalizie.

Le opzioni per regalare tanti prodotti tipici della nostra tradizione non mancano certo e un bel cesto di Natale, ricco di specialità della cucina tipica italiana, riuscirà senza dubbio a rendere unica l’atmosfera delle feste.

Classici come le lenticchie, la pasta, il cotechino, il pandoro e il panettone sono tra le opzioni più gettonate quando si vuole creare un bel regalo natalizio, ma non va sottovalutata una pietanza dal gusto incredibile e molto particolare. Stiamo parlando della mostarda, una salsa dal gusto piccante, perfetta per accompagnare le carni e soprattutto bollite.

La storia della mostarda

La mostarda ha origini piuttosto antiche, legate all’Italia settentrionale e soprattutto alla Pianura Padana. La mostarda avrebbe cominciato a fare la sua comparsa sul territorio italiano a inizio del seicento in città come Cremona, Piacenza e soprattutto Mantova, località celebre in tutto il bel Paese per la sua mostarda di mele Campanine e senape.

Già il famoso poeta modenese Alessandro Tassoni faceva riferimento alla mostarda nella Secchia Rapita, la sua opera più famosa, nel 1621, quando parlava di “cupelle di mostarda isquisitissime”.

La mostarda non è però originaria dell’Italia ma compare per la prima volta in uno scritto francese del 1288, con il termine moutarde. Questo prodotto consentiva la conservazione della frutta utilizzando il mosto di vino piccante, a cui erano stati aggiunti dei semi di senape.

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 Mostarda o senape?

Proprio questo aspetto ha portato a una serie di incomprensioni quando si parla di mostarda in Italia e in Francia. Nel bel Paese il termine mostarda viene utilizzato per indicare una composta di frutta, zucchero ed essenza di senape, dal sapore piccante e molto forte. L’abbinamento perfetto è con le carni come il bollito o l’arrosto, dato che la mostarda è ottima come accompagnamento a pietanze dal gusto delicato.

In Francia invece la moutarde è ciò che noi conosciamo come senape, dunque una salsa che ha una preparazione, un colore e una storia totalmente differente dalla mostarda nostrana. Il motivo di tale incomprensione deriva probabilmente dall’origine comune dei due condimenti, dato che tanto la mostarda italiana quanto la moutarde francese sono preparate con i semi della pianta di senape.

I diversi tipi di mostarda italiana

Come abbiamo detto la mostarda è una specialità tipica soprattutto delle zone che si trovano nel Nord Italia e a seconda delle città di provenienza  viene preparata in modo differente.  A Mantova la mostarda si compone di: mele cotogne, pere e altra frutta a pezzi interi e viene utilizzata soprattutto per riempire i classici tortelli di zucca. Nella vicina Cremona invece la mostarda è composta da un insieme di frutta candita, come ciliegie, mandarini, fichi, albicocche e molti altri, con l’aggiunta di semi di senape.

Sebbene questa salsa sia stata introdotta nel bel Paese nel nord, ciò non significa che non si sia poi diffusa in tutta Italia. In Calabria e in Sicilia vengono infatti preparate due saporite varianti della mostarda, sempre a base di frutta e perfette per accompagnare gli arrosti delle festività natalizie.

In Calabria la mostarda si prepara a partire dal mosto d’uva, a cui vengono successivamente aggiunti cioccolata e farina, mentre in Sicilia è realizzata con mosto cotto a cui si uniscono successivamente aromi e farina di grano duro.

Chi vuole fare un bel regalo ai propri amici non può mancare di mettere nel cestino natalizio un bel barattolo di mostarda, ancora meglio se di un marchio come Fieschi, Dondi e Sperlari, che certifica l’assoluta qualità del prodotto.

 Alla prossima settimana con un nuovo appuntamento di “Verso il Natale 2016”!