Verso il Natale 2016: i formaggi tipici regionali per un cesto natalizio

Cari amici di CDA Market, in questa nuova tappa del nostro cammino Verso il Natale 2016 vogliamo parlavi dei formaggi tipici italiani. Ogni regione ne ha più d’uno, a pasta dura o a pasta molle, freschi o stagionati, aromatizzati, di latte vaccino, di capra o di pecora. Lungo tutto lo stivale sono centinaia le qualità di formaggi diversi che fanno grande la gastronomia italiana. Vogliamo qui presentarvene alcuni, particolarmente adatti ad essere inserite in un cesto natalizio invitante e di buon gusto.

I formaggi tipici regionali

 

Il Parmigiano Reggiano, tutelato dall’omonimo consorzio viene prodotto, nelle zone piu a sud della Pianura Padana, tra le provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Pavia. È un formaggio DOP ottenuto da latte vaccino crudo, senza l’aggiunta di conservanti. Viene posto a stagionare, in forme da 40 kg l’una, per almeno 24 mesi. Ottimo se mangiato a scaglie.

 La Fontina Valdostana, a pasta morbida ed elastica, viene prodotta esclusivamente con il latte di vacche di razza valdostana. È l’ingrediente base della fonduta.

 L’Asiago, originario dell’omonimo altopiano veneto, è un formaggio DOP dall’aroma dolce. Viene prodotto in forme da circa 15 kg l’una, ottenute tramite le tradizionali fascere e stagionato fino a due anni.

 Il Bagoss deve il suo nome al comune di Bagolino, in provincia di Brescia, che l’ha visto nascere. È un formaggio di montagna a pasta molto dura, prodotto con una ricetta di antica tradizione e il suo colore giallo è dovuto all’aggiunta di zafferano. Ha un sapore forte e deciso ed è ottimo fatto alla griglia.

 Il Montasio, tipico friulano, è un formaggio che si può consumare a più livelli di stagionatura. Quello più fresco è anche più morbido e più chiaro di colore ed ha un sapore più delicato.

 Il Pecorino meriterebbe un capitolo a sé, tante sono le varietà esistenti in Italia, lo troviamo infatti in quasi tutte le regioni, escluse solo quelle più a nord. Come dice il nome, è fatto con latte di pecora e può essere più o meno stagionato. Più la stagionatura è lunga e più il formaggio assume un profumo ed un sapore molto intenso e deciso. I pecorini più famosi sono quello toscano, quello romano e quello sardo, ma ne esistono molte altre varietà meno note ma altrettanto buone.

 

Il Puzzone di Moena ha un nome che è tutto un programma. È un formaggio vaccino di montagna prodotto in Alto Adige, invecchiata al massimo per 90 giorni. Ha un inconfondibile aroma molto pungente.

 Il Caciocavallo abruzzese ha la caratteristica forma a pera e deve il suo nome al fatto che le forme vengono messe a stagionare, legate due a due, a cavallo di pertiche sospese dove rimangono per circa un mese.

 Il Canestrato pugliese, cosi chiamato perchè stagiona dentro a canestri di giunco per tre mesi è tipico della zona compresa tra Foggia e Bari. Il giunco lascia delle caratteristiche striature sulla crosta del formaggio.

 L’elenco che vi abbiamo presentato non può sicuramente essere esaustivo dell’intera produzione nazionale: lo sapevate che in Italia esistono più di 450 tipi di formaggi diversi? E molti hanno ricevuto il marchio DOP e sono tutelati da consorzi che ne garantiscono la qualità.

Volevamo solo darvi qualche idea su cosa inserire nel cesto di Natale e magari farvi conoscere qualche specialità poco nota. Sta a voi adesso scegliere il prodotto più adatto in base al destinatario del cesto. Perchè un regalo personalizzato è sicuramente sempre più gradito.