Verso il Capodanno 2016: cotechino vs zampone, affinità e differenze

Cari amici di CDA eccoci giunti all’ultimo appuntamento dell’anno con i nostri prodotti gastronomici per le feste del 2016. Su una tipica tavola di capodanno non possono mancare due icone del periodo: lo zampone e il cotechino. Insaccati molto simili ma anche molto diversi, scopriamo insieme cosa li contraddistingue.

Zampone vs cotechino

Zampone e cotechino hanno entrambi alla base la preparazione di carne suina speziata, ma la differenza consiste nel taglio di carne utilizzata per preparare il ripieno e l’involucro.

L’involucro del cotechino è fatto di budello di maiale, anche se ne esistono delle varianti a base di budello artificiale. Per lo zampone si utilizza invece la zampa anteriore del suino che viene pulita in modo tale da far rimanere la cotenna, le unghie e le dita.

Per quanto riguarda invece il ripieno, i due insaccati sono molto simili. Entrambe sono farciti con carne e cotenna, macinati con sale e spezie per arricchirne il gusto e il sapore.

Le origini del cotechino e dello zampone

Il cotechino ha origini più antiche rispetto allo zampone, infatti la tradizione di conservare carni fresche nel budello di maiale risale ad antiche abitudini della Regione Friuli Venezia-Giulia. Questo insaccato deve il suo nome alla cotenna del maiale, detta cotica, e si consuma prevalentemente durante la notte di Capodanno, accompagnato dalle lenticchie come buon auspicio.

La nascita dello zampone è legata ad un evento storico del 1511, l’assedio di Mirandola da parte delle truppe di Papa Giulio II della Rovere. In questa occasione i cittadini pensarono di conservare la carne suina nella zampa anteriore dei maiali, in base al suggerimento del cuoco di Pico della Mirandola.

 CDA augura a tutti voi un felice anno nuovo. Arrivederci al 2017 con tanti altri prodotti tipici del patrimonio enogastronomico italiano.