Quali sono i piatti italiani più invidiati dagli stranieri

Parlare di cucina italiana significa descrivere un’arte che fa della qualità il suo caposaldo. L’Italia è un vero e proprio manuale di gastronomia vivente. Ricca di tradizioni, ogni cucina regionale del Bel Paese stuzzica il palato dei viaggiatori che arrivano da ogni angolo della Terra. La tavola italiana è infatti un piacere puro intriso di profumi e sapori indimenticabili. Scopriamo insieme i piatti che intrigano le papille gustative degli stranieri.

La top ten dei piatti che hanno conquistato il palato degli stranieri

Il viaggio tra i piatti italiani più amati all’estero va da una regione all’altra a dimostrazione del fatto che tutte le cucine hanno qualcosa da regalare. Dalla Liguria alla Calabria, dall’Emilia al Veneto, dalla Toscana alla Campania, all’Alto Adige, al Lazio, al Piemonte e all’isola di Sardegna, ogni realtà diventa ambasciatrice di un piatto che ha fatto parlare di sé.

 

Non solo pasta e pizza dunque. Ad avere conquistato il visitatore straniero è la famosa salsa genovese denominata pesto, che con il suo profumo di basilico e il sapore speciale frutto dell’incontro tra pecorino e parmigiano, quello dell’aglio, quello del buon olio evo, dei pinoli o delle noci creano una salsa dalla sapidità intrigante.

Il pesto è la salsa ligure per antonomasia e si ottiene pestando gli ingredienti a crudo in un mortaio. Il tutto viene poi diluito e amalgamato con olio evo per dar vita a una “poesia” che in Liguria condisce trenette e trofie.

 

Molto caro al palato straniero anche il riso al bergamotto. Un primo speciale che dalla Calabria conquista il mondo. Il suo tripudio agrumato, infatti, seduce e incanta. Non a caso questa pietanza è una vera e propria specialità a prova di bis.

E che dire delle famose lasagne alla bolognese? Il loro gusto pieno ammalia chiunque le assaggi stuzzicando la curiosità di chi ancora non ha visitato l’Italia. Un pasticcio in teglia realizzato con pasta all’uovo, ingentilito dalla salsa besciamella, che non perde il carattere deciso regalatogli da un ragù dalla forte sapidità.

 

Dal gusto rotondo delle lasagne al sapore tutto veneto dei risi bisi. Il piatto è realizzato con il riso di qualità Vialone Nano. Questa gustosa minestra veneta nasce da un soffritto a base di burro, cipolla, lardo, prosciutto e piselli. Un pietanza tradizionale perfetta da consumare in primavera e nei mesi invernali.

Adatto a tutte le stagioni è invece il crostino toscano, figlio di una cucina povera. Nata al tempo dei Medici, questa prelibatezza a base di pane e fegatini delizia i palati più diversi aprendo indimenticabili pranzi tradizionali.

 

Sempre nel nome della tradizione, la natalizia insalata di rinforzo che dalla Campania fa parlare di sé in lungo e in largo. Diventata piatto prediletto da americani e inglesi, questa specialità nasce da ricette contadine. Ogni famiglia ha la sua e la custodisce gelosamente. L’ingrediente principale sono le papaccelle, che abbinate alle alici, alle olive, ai capperi, al cavolfiore e ai cetrioli creano una vera sinfonia gustativa.

Dal sud al nord per incontrare i deliziosi canederli, gnocchi di pane di origine boema e austro-tedesca. Queste leccornie che hanno toccato il cuore del viaggiatore estero si realizzano con pane bianco ammollato nel latte e impastato con uovo, sale e pepe e, a seconda delle zone, vengono arricchite con carne tritata, fegato, lardo, formaggi e spinaci. 

Imperdibile anche il sugo all’Amatriciana, prelibatezza laziale che ha i suoi natali ad Amatrice. Una salsa rustica che piace molto agli spagnoli e che ha catturato il palato dei sudamericani.

Questo sugo si realizza con guanciale stagionato, peperoncino piccante o pepe nero, cipolla e pomodoro e s’impiega più che altro per condire i bucatini. Il tutto è accompagnato da una generosa spolverata di pecorino grattugiato.

 

 

Tra gli amori dei viaggiatori d’oltre confine anche un’altra salsa, questa volta di origine piemontese: la bagna caôda o bagnacauda. Un intingolo nato dalla combinazione di olio evo, aglio, alici e tartufi. In una convivialità molto scenografica, nella salsa vengono intinte le verdure, soprattutto i cardi.

Dalla penisola alla Sardegna dove troviamo i culurgiones de casu, squisitezza che racchiude i sapori e i profumi di un’isola che incanta. I culurgiones de casu sono fagottini di pasta riempiti di formaggio, conditi con un sugo semplice di pomodoro e con pecorino grattugiato. Una volta assaporati sono come il primo amore, non si scordano più.